Khaled, studente, marito, padre. E quindi? Palestinese. Ah Ecco!
Khaled El Qaisi, cittadino italo-palestinese di Roma, è stato arrestato senza accuse dalle autorità israeliane al confine tra la Cisgiordania occupata e la Giordania il 31 agosto scorso. Come tutti i palestinesi dei Territori occupati (secondo la legge militare israeliana lo è anche Khaled, essendo nato in Cisgiordania, nonostante abbia madre italiana) per viaggiare in aereo ha dovuto prenotare un volo ad Amman, in Giordania, e non al più vicino aeroporto di Tel Aviv.
Ma ad Amman Khaled non ci è mai arrivato. Come un criminale, è stato perquisito, interrogato e ammanettato sotto gli occhi increduli della moglie e del figlio di 4 anni.
“E’ evidente la violazione di alcuni diritti fondamentali”, scrive sui social Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi Occupati. Ma per molti giornali mainstream e per il governo italiano la violazione non è per niente evidente. “Bisogna ancora aspettare per capire”. “E’ una questione complicata quella tra Palestina e Israele”. “Sicuramente qualcosa avrà fatto”.
“Temiamo che sull'arresto di Khaled pesino le sue origini palestinesi”, scrive invece Amnesty, che aggiunge: “Il caso di Khaled non è purtroppo un incidente isolato. Israele detiene in flagrante violazione del diritto internazionale e del giusto processo 5000 palestinesi, di cui oltre 1200 senza accusa né processo”.
Ah, ma quindi in Israele vige la presunzione di non innocenza o sbaglio?
Complimenti scrivi bene. Continua così.